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martedì 26 aprile 2011

Montalto di Castro - Manifestazione contro il ritorno al nucleare

COMUNICATO STAMPA
Questa mattina a Montalto di Castro manifestazione contro nuove centrali e a difesa del voto.

Si è tenuta questa mattina a Montalto di Castro la manifestazione promossa da Radicali Italiani insieme alle associazioni Etruria Radicale, Radicali Maremma ed il Comitato Antinucleare di Montalto di Castro, con il supporto dell'Amministrazione Comunale, in occasione del 25° anniversario del disastro nucleare di Chernobyl.

Oltre duecento persone hanno sfilato in corteo per le vie cittadine contro la costruzione di nuove centrali nucleari e a difesa del diritto al referendum previsto dall’art 75 della Costituzione, scandendo lo slogan "No al nucleare, vogliamo votare". In testa al corteo uno striscione con le parole d'ordine: "Referendum, dibattito, democrazia".

I manifestanti sono stati poi ricevuti dal consiglio comunale di Montalto che ha approvato all'unanimità una delibera con cui si chiede al Governo di rinunciare definitivamente al piano nucleare e alla RAI di fare l'informazione sino ad oggi negata.

A margine della manifestazione il Segretario di Radicali Italiani Mario Staderini, presente insieme al Senatore Marco Perduca, ha dichiarato: "Con il referendum di venticinque anni fa abbiamo evitato che l'Italia si ritrovasse, qui a Montalto, con le stesse centrali di Fukushyma. Oggi che il nucleare non conviene economicamente e non risolve il fabbisogno di energia, il referendum è un'occasione storica per imporre una nuova politica energetica basata sulla sicurezza, il risparmio, l'efficienza e le rinnovabili.

Per questo come sempre è accaduto nella storia italiana vogliono disinnescare l'istituto referendario demotivando il voto con leggine azzeccagarbugli e impedendo grazie a Raiset che i cittadini siano informati.

Se ci fosse un vero dibattito sul nucleare non si potrebbe evitare di parlare anche delle politiche energetiche italiane e delle oligarchie che le condizionano a loro esclusivo vantaggio.

Allo stesso modo, parlare di acqua e di servizi pubblici locali significherebbe aprire il vaso di Pandora del consociativismo municipale e degli imprenditori d’area cui si vuole affidare la cogestione dei miliardi di investimenti pubblici nel settore idrico. E’ la conoscenza quello che davvero temono.

Berlusconi si metta l'anima in pace, il referendum si terrà a meno che i giudici della Cassazione non ripetano blitz come quelli con cui la Corte costituzionale non ammise tanti referendum in realtà legittimi.


Fotografie




Filmati

Guarda anche i filmati della manifestazione:
Il corteo
Il servizio sul TG regionale del Lazio


Rassegna stampa

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