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mercoledì 13 aprile 2011

Nucleare / Grosseto: sabato 16 sera sit-in in Corso Carducci / Martedì 26 corteo a Montalto di Castro

Sabato 16 aprile


Sabato sera tra le 18.30 e le 20.30, in Corso Carducci a Grosseto, si terrà un sit-in informativo sul nucleare, sia relativamente al quesito referendario sia di invito alla manifestazione del 26 aprile.

Martedì 26 aprile


Nel 25° anniversario esatto del disastro di Černobyl', a Montalto di Castro sarà organizzato, contro il ritorno al nucleare, un corteo con partenza alle 10.30 da p.zza Carlo Alberto Dalla Chiesa che si concluderà alle 12 in p.zza Matteotti sotto al palazzo del Comune.
Alla conclusione del corteo interverranno dal palco, tra gli altri, Mario Staderini (segretario nazionale di Radicali Italiani) e Marco Perduca (senatore radicale eletto nelle liste del PD).
Dopodiché si terrà un Consiglio Comunale aperto alla cittadinanza, durante il quale sarà messa ai voti una mozione con la quale il Comune di Montalto di Castro si schiererà contro il ritorno al nucleare.

Perché votare SI al referendum sul nucleare


Troppo pericoloso
Un incidente nucleare è infinitamente più pericoloso di un pur grave incidente in un impianto convenzionale: non è tollerabile ogni seppur minimo rischio. Le nuove centrali hanno nuove tecnologie ma recano le solite vecchie minacce. La tragedia giapponese e i numerosi incidenti “minori” di cui non si parla lo dimostrano. Il tipo di centrali previste in Italia non è stato approvato da tre Agenzie per la Sicurezza. Sapevi che nessuna compagnia nel mondo assicura le centrali nucleari?


Le scorie nucleari
Letali per l'uomo come pure per l'ambiente. Nessun paese al mondo (neppure gli USA) ha trovato un sito ed una soluzione definitiva per stoccare le scorie. Gli immensi costi ed i rischi di gestione graveranno sulle generazioni future.


Non solo scorie
È falsa l'affermazione per la quale il nucleare non produce CO2: considerando l'estrazione dell'uranio, la costruzione e lo smantellamento degli impianti eccetera, si ha che le emissioni sono paragonabili a quelle di una centrale a patrolio/gas.


Non conviene economicamente
Il governo vuole investire 30 miliardi di euro pubblici per ottenere il 4% di consumo finale di energia tra vent’anni: non ha senso economico. Inoltre, tenendo conto di tutto il ciclo, il nucleare è più costoso di altre tecnologie, richiedendo enormi capitali dalla costruzione dell'impianto sino allo smantellamento, passando per l'importazione dell'uranio e la gestione delle scorie. Dovunque si è ricorsi al nucleare sono stati necessari fondi pubblici per sostenere la produzione. In Italia la produzione nucleare aumenterebbe la bolletta.


Perché allora compriamo energia dall'estero?
Forse non sai che il fabbisogno energetico italiano può essere -già oggi- coperto dalla potenza installata nel nostro paese. Le centrali italiane, convenzionali, possono essere spente "a piacimento". Al contrario gli impianti nucleari non vengono quasi mai spenti, così la Francia di notte ha energia in eccesso che -piuttosto d'essere sprecata- viene svenduta ai paesi vicini, come l'Italia, ad un prezzo minore dei costi di produzione. In questo modo noi risparmiamo un po', ma saremmo comunque in grado di farne a meno.


L'indipendenza energetica
L'Italia non ha uranio. Il nucleare non è la soluzione: ci lascerebbe dipendenti dall'estero per l'importazione di rara materia prima (il combustibile nucleare). I paesi esportatori sono scarsi, e tra questi ce ne sono di poco raccomandabili. Inoltre l'uranio è esauribile ed ai ritmi di consumo attuali si esaurirà in pochi decenni.


Cosa fare
Molti paesi come la Germania per risolvere il problema energetico hanno lottato contro gli sprechi ed hanno puntato sulla ricerca nel settore delle rinnovabili, creando posti di lavoro e sviluppo tecnologico. Il governo italiano, invece, punta ostinatamente sul nucleare. Facciamogli cambiare rotta: il 26 aprile vieni a manifestare a Montalto di Castro ed il 12/13 giugno vota SÌ.


Il volantino


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