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domenica 11 aprile 2010

L'ex vescovo continua a rilasciare interviste offensive o è innocente? Si assuma la responsabilità o avvii azioni legali

COMUNICATO STAMPA CONGIUNTO DI "RADICALI MAREMMA" E "SINISTRA ECOLOGIA E LIBERTA' GROSSETO"

Il coordinamento "Radicali Maremma" e Sinistra Ecologia e Libertà rilevano che sul sito web di integralisti cristiani pontifex.roma.it continuano ad essere pubblicate dichiarazioni retrive e fortemente offensive attribuite al vescovo emerito di Grosseto, mons. Babini.

Alcuni mesi fa, Babini smentì i toni delle prime interviste sul sito pontifex.roma.it, confermandone però buona parte dei contenuti nelle dichiarazioni rilasciate alla stampa locale, ammettendo che effettivamente lui stesso è persona troppo diretta e schietta, lasciando così un ulteriore alone di ambiguità sulle ritrattazioni.

Ad oggi, i radicali e SEL ritenengono non più ammissibile questa doppia narrazione da parte del prelato: da una parte le affermazioni incendiarie (nei toni quanto nei contenuti), dall'altra le parziali smentite locali. Delle due, l'una: Babini si assuma le responsabilità delle dichiarazioni oppure intraprenda azioni legali nei confronti di chi ripetutamente lo diffama attribuendogli pensieri che non gli appartengono.

I più recenti, per fare degli esempi, riesumano i peggiori stereotipi sugli ebrei che avrebbero provocato l'Olocausto (il furore nazista, secondo l'ex vescovo, fu motivato dalle presunte malversazioni economiche degli usurai ebrei) o sui gay che sarebbero peggiori degli animali in quanto "contro natura". Non troppi giorni fa inoltre ha sostenuto che le donne non possono essere considerate come gli uomini e che perciò esse non possono «pretendere» i mestieri maschili... probabilmente trattenendosi dall'augurarsi che esse siano relegate ai proverbiali fornelli. Per concludere, limitandosi alla più recente intervista, l'ex vescovo ritiene che la questione pedoflia nella Chiesa Cattolica sia principalmente una campagna mediatica ordita da un complotto congiunto di massoni, sionisti e la cosiddetta "lobby gay".

L'intera vicenda-Babini assume contorni peggiori se viene inquadrata nel più generale clima di attacco ai corpi ed alle libertà delle donne e delle minoranze etniche, sessuali e di culto.


Rassegna stampa

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